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Matteoni (FDI), ‘Pala del Carpaccio. Nessuno spazio su eventuali rivendicazioni sulle opere d’arte dello Stato italiano’

“La Pala del Carpaccio è un’opera artistica di pregio realizzata per la Chiesa di Pirano, all’epoca della Serenissima. Una testimonianza viva della cultura millenaria italiana in Istria. La concessione di un tale tesoro artistico, frutto della nostra cultura, necessitava di ulteriori approfondimenti per condividere appieno le complessità delle vicende che hanno coinvolto il confine orientale della Nazione e arrivare dunque a una vera crescita culturale rispettosa della storia e del dolore della nostra gente.

È infatti consuetudine che tra paesi stranieri ci sia uno scambio di opere d’arte, per un periodo definito, al fine di far ammirare la bellezza artistica di tali manufatti a tutti. Una scelta sempre auspicabile e che dovrebbe testimoniare un vero, reciproco rispetto tra paesi.
Per questo un trasferimento simile, senza alcun concreto riconoscimento da parte slovena della sofferenza del popolo giuliano e dalmata, appare come una nuova forzatura e riapre una ferita profonda nel cuore degli istriani e non solo.

Il popolo giuliano dalmata ha sofferto e soffre ancora. E con loro l’Italia intera. Future rivendicazioni sulle opere di proprietà dello Stato italiano, a differenza della Pala del Carpaccio che nei fatti appartiene allo Stato Vaticano, non troveranno spazio, soprattutto considerato che ad oggi non c’è alcun atto tangibile dagli Stati della ex Jugoslavia per ricordare la storia del popolo giuliano dalmata e il dramma delle foibe e dell’esodo.

L’amicizia tra popoli si misura nel rispetto reciproco dei drammi storici che li han coinvolti, non in pretese anti storiche e propagandistiche, forse a fini revisionistici di alcuni”.

Questa la nota dell’On. Nicole Matteoni, deputato e Segretario Provinciale Fratelli d’Italia Trieste

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