“Mi metto in gioco per i giovani e le loro famiglie, l’ho sempre fatto. Con la mia candidatura al consiglio comunale voglio fare ciò che mi riesce meglio: difendere ciò che amo, mettendo a disposizione le mie forze e le competenze acquisite negli anni per dare alla nostra Trieste un futuro migliore. Con il cuore a destra”. È Nicole Matteoni a scendere in campo con la propria candidatura al Consiglio comunale: vicesegretario provinciale di Fratelli d’Italiasostiene la rielezione del candidato sindaco di centrodestra Roberto Dipiazza ed è nella rosa delle favorite alla posizione di vicesindaco. Laureata in scienze politiche ha lavorato nel settore pubblico e privato, è giornalista pubblicista, è stata inserita nell’elenco degli esperti culturali della regione Friuli-Venezia Giulia. È nel direttivo di diverse associazioni che si occupano di tramandare la memoria storica delle vicende che hanno colpito la Venezia Giulia nel secondo dopoguerra e ricopre incarichi istituzionali anche all’interno del Consiglio d’amministrazione del Politeama Rossetti. A diciannove anni con il movimento giovanile di Alleanza Nazionale, Azione Giovani, ha inizio il suo attivismo in politica. A ventiquattro anni ha fondato Fratelli d’Italia Triestee, appena venticinquenne, è stata candidata alla Camera dei deputati. É stata eletta membro della Commissione pari opportunità del Comune di Trieste e della Consulta giovanile del Comune di Muggia. Occupazione e lavoro, scuola, sicurezza, turismo. Questi alcuni dei punti del suo progetto politico, che comprende anche la “promozione della cultura del ricordo della storia di Trieste e della Venezia Giulia – ha affermato Matteoni – attraverso l’ampliamento dell’offerta culturale di musei quali il Centro di Documentazione Foiba di Basovizza, il museo del Risorgimento e il futuro museo comunale della Civiltà Istriana, Fiumana e Dalmata”. “Trieste – ha proseguito – è tra le prime città per qualità della vita, nella pratica sportiva e nella qualità degli impianti. Manteniamo il podio sulla cultura, da anni”.
Una nuova sfida questa per Matteoni, che desidera dimostrare la propria inclinazione alla politica dopo tanti anni di militanza.
Perché hai creduto subito in Giorgia Meloni? Com’era il movimento agli inizi?
“Ho conosciuto Giorgia Meloni nel movimento giovanile e sin da ragazza ha dimostrato preparazione, coerenza e grinta nel difendere valori e ideali in cui credevo anch’io. Tutte caratteristiche che non ha mai perso, nemmeno ora che è il più importante leader nazionale. Una cosa rara nel panorama politico italiano”.
Perché appoggiare la ricandidatura di Dipiazza?
“Il programma elettorale del sindaco Dipiazza vuole dare continuità al lavoro già svolto con l’auspicio che quanto seminato non vada perduto e il futuro sviluppo della città vada affrontato con la stessa concretezza, pragmatismo e disinteressato impegno per il bene pubblico che lo hanno contraddistinto, della sua giunta e dei suoi consiglieri. Un esempio è il progetto del nuovo Porto Vecchio”.
Nel tuo programma viene data molta importanza a lavoro e occupazione, quali sono le priorità?
“Bisogna innanzitutto partire dalla digitalizzazione della burocrazia. Solo così si potrà rafforzare il rapporto ora difficile tra partite iva, professionisti e pubblica amministrazione. Anche grazie alla creazione ad hoc di una delega proprio su questo tema. I negozi di quartiere e i pubbblici esercizi si possono sostenere anche grazie al turismo: si tratta di un volano economico importante. Gli effetti positivi inaspettati della presenza in città delle grandi navi bianche lo dimostrano: è necessario rendere sempre più stretta la collaborazione tra le aziende che organizzano i tour ed il territorio. Nella prospettiva di sviluppo della città vanno favoriti nuovi insediamenti aziendali soprattutto nelle aree del Porto Vecchio e Nuovo, utilizzando tutti gli stumenti a disposizione, sempre in sinergia con l’amministrazione regionale”.
Quali i progetti concreti proprio sul tema del turismo?
“Vorrei proporre l’istituzione di un punto informativo per i turisti all’ingresso della città: la piazza davanti la stazione dei treni, piazza della Libertà. Un punto informativo in quella zona promuoverebbe anche la mobilità sostenibile: con la collaborazione di Trieste Trasporti la nuova Giunta potrebbe occuparsi della costruzione di percorsi turistici in linea con le tappe degli autobus, collegando centro città, periferie, i musei cittadini e i siti di interesse turistico”.
Trieste è una città sicura?
“Trieste è sempre stata più sicura rispetto alle altre città italiane di pari dimensione, ma siamo comunque enormemente preoccupati. La criminalità straniera è ormai un dato di fatto ed è in aumento come testimoniato da numerosi fatti di cronaca. Più che il paragone con altre città, a noi interessa verificare come era Trieste 20 anni fa e preoccuparci di come sarà tra 20 anni. Ma questo, purtroppo, dipende dal governo nazionale e da quello che intenderà fare su sicurezza e immigrazione. Sino a ora il Ministro Lamorgese ha minimizzato e promesso. Per la nostra città uno dei peggiori ministri dell’Interno della storia. Da un punto di vista delle competenze comunali possiamo monitorare meglio alcune cose: le forze dell’ordine sono sotto organico, anche questo purtroppo un problema causato dal Governo centrale. Questo non ci impedisce di continuare a denunciare la situazione e a prendere provvedimenti come l’installazione di nuove telecamere di sorveglianza, che sono un ottimo deterrente, ma soprattutto tramite l’istituzione di una Conferenza dei servizi permanente che riunisca ad un tavolo Comune, Regione e Prefettura per la gestione della rotta balcanica. Non si tratta di un fenomeno isolato, gli arrivi sono continui. Un problema la cui soluzione va trovata di concerto con tutti gli attori protagonisti”.
Infine: giovani, istruzione e edilizia scolastica.
“Innanzitutto va detto che, a livello nazionale, la scuola è una delle prime trincee del problema Covid e uno dei punti centrali di Fratelli d’Italia. A livello parlamentare ci siamo battuti perché fosse reso sicuro il trasporto pubblico e finanziati mezzi per la messa in sicurezza delle scuole, penso all’areazione delle classi ad esempio. Così si sarebbero scongiurate le famigerate lezioni a distanza, piuttosto che buttare il denaro pubblico con banchi a rotelle. Per non parlare delle nuove restrizioni legate all’introduzione del Green Pass per i genitori nel portare i figli a scuola. Una forzatura incredibile ai danni delle famiglie e senza alcun senso.
A livello comunale invece, vi è urgenza di rendere le scuole più sicure ed
efficienti dal punto di vista edilizio e digitale. Voglio ricordare che è possibile devolvere l’8×1000 anche all’edilizia scolastica. Sarebbe già un buon traguardo. È una delle battaglie che in questi anni ho portato avanti a livello nazionale con Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Vanno ampliati gli asili nido e i servizi doposcuola: i ricreatori sono una risorsa tutta triestina, unici nel panorama italiano. Un’importante eredità della Lega Nazionale. E poi il SIS, che per tanti anni ha funzionato egregiamente e del quale ora vanno riprese in mano le redini. Fondamentali, inoltre, i Baby Parking e lo studio di un percorso formativo per i genitori, che aiutati dagli insegnanti sapranno guidare al meglio il proprio figlio durante la scuola. Tutto questo sarà possibile grazie alla valorizzazione delle risorse umane presenti negli istituti”.